D_AL_2.2.23

*_  Caro diario, oggi abbiamo fatto lezione il professore Vincenzo Susca per raccontare una realtà macabra della modernità. Essa nasce quando ci fu l'invenzione della stampa e dell'industrializzazione nel mondo. Basta guardare uno dei film di Lumère come “L'arrivo di Un Treno Alla Stazione Di Ciotat” e il film di James Cameron “Avatar” per capire il passaggio tra l'antichità alla modernità. Ma in che modo la nascita delle metropoli ci ha cambiato completamente la vita. La metropoli sarebbe una seconda dimensione dove le macchine e gli edifici fanno vedere all'uomo un mondo artificiale al posto del mondo biologico naturale. Oggi è più normale svegliarci con la sveglia del cellulare, che i versi della gallina. Questo aspetto lo possiamo comprendere dal fatto che noi non riusciamo a uscire fuori dal mondo tecnologico, anche mentre facciamo altre cose. Ormai abbiamo bisogno sempre di guardare il dispositivo elettronico quando c'è una notifica, perché siamo abituati a stare in questo luogo. Noi abbiamo seguito delle tappe per entrarci, ma la più importante e quella di entrare nella dimensione tecno. Per capire questo aspetto, basta guardare il film “Tempi Moderni”. Parla di come dei dipendenti di una fabbrica, diventano schiavi delle macchine. Basta vedere il protagonista, che non riesce neanche ad avere un momento di relax perché il capo lo rimanda a lavoro. Ormai noi siamo diventati schiavi delle macchine, poiché questo sistema ci è sfuggito di mano e lo abbiamo reso un umano capace di controllare le nostre vite e renderci indipendenti da lui. Solo con la distrazione noi possiamo scappare da questo sistema. Infatti nel film, il protagonista si distrae ed era tornato sereno fino a quando gli altri schiavi non lo hanno riportato alla realtà. Confermo molto questa azione, poiché quando mi distraggo dalla tecnologia mi sento libera. Per farci capire in modo più morboso questa cosa, ci ha mostrato delle clip di un film dove il protagonista arriva ad avere una bella ferita allo stomaco ed entrare in una tv resa umana a causa della persuasione della tecnologia. C'è una frase, detta dal prof, che mi ha colpita: “I social ci stanno lavorando senza far capire che noi stiamo lavorando per loro”. Mi ha mostrato un altro modo di vedere i social, anche se vorrei dire “è allora dove sta il mio stipendio e gli straordinari non pagati? Eh?”. Te cosa ne pensi diario? Ci vediamo. Alla prossima.

[Francesca Capozzoli 3I, Amaldi , Linguistico ESABAC “ITE V. de Franchis” Classe 5° ] 

*_ Nella lezione del 2 Febbraio è stato trattato il tema del cinema. Il cinema è il “medium” cioè il mezzo di comunicazione della società moderna. È importante conoscerlo perché nel Novecento abbiamo avuto una fase estetizzante e diabolica. Il cinema elogia noi stessi ed è un modo di estetizzare in bellezza il ritmo della produzione; le persone comuni vengono trasformate in attori e col cinema la società moderna si allena e prende gusto per diventare protagonista della storia. Nei film potrebbero esserci anche i mostri; non segnalano solo la morte, ma anche l'avvento, cioè la nascita. Gli aspettatosi davanti allo schermo del cinema si allenano ad essere accanto a dei fantasmi, esseri semi-divini e terrestri. Oggi l'estetica, cioè l'altezza del bello, ha a che vedere con la vita quotidiana estetizzata; quindi siamo opere d'arte, artisti e produttori. Ad esempio siamo produttori quando realizziamo un “meme” oppure quando utilizziamo i social network (TikTok, Instagram, Facebook…); quando li impieghiamo stiamo lavorando senza saperlo, produciamo capitale senza saperlo, ergo in inconscio.Nel 1895 nacque il cinema grazie ai fratelli Lumière con il primo film intitolato “La Sortie de l'usine Lumière”, in italiano “L'Uscita dalle officine Lumière”, diede la possibilità all'operaio di riposarsi e nutrire il sistema stesso. Dell'attuale sistema economico ne fanno parte i media, la TV, i social e così via. La mediatizzazione del sistema significa che oggi più che mai i media e il paesaggio mediatico sono il nostro linguaggio e il nostro linguaggio è il nostro paesaggio. Col passare degli anni, la nostra vita è cambiata, soprattutto con la Pandemia COVID; imparo tantissimo sui social, donando dettagli della nostra vita intima gratuitamente. Sant'Agostino dice che il mondo è una valle di lacrime che dobbiamo attraversare; il mondo a venire ci regalerà il paradiso e quindi possiamo perdere questo qui. Le società moderne del XVII e XVIII secolo contraddicono lo stesso modello in senso materialistico; quello vero sta nel futuro però a differenza del passato, possiamo costruirlo su terra e tramite il lavoro farne uno migliore. Quindi in quel periodo si rimpiazza un paradiso terrestre, che secondo il filosofo Marx, è una società perfetta. Inoltre ci sono state mostrate delle scene tratte dal film “2001: Odissea nello spazio” e molto importante in questo film è il totem, cioè il punto d'incontro della società. Nel film interagiva tantissimo anche la mente umana: lo scimpanzé inizia a capire che quello che aveva in mano non era solo un osso, ma un'arma. Il professore ci ha fatto anche sentire “Risveglio di una città” del futurista Luigi Russolo e fece capire che le immagini ei suoni cambiano il senso umano e siamo stati penetrati dalle macchine.

I NOSTRI PENSIERI. Io penso che a differenza del film che guardiamo comodamente sul nostro divano, tra una mail di lavoro ed una sbirciatina al nostro profilo Instagram, il cinema ci dà la possibilità di mettere in standby lo stress, i problemi e gli impegni per un paio d' un tempo che possiamo dedicare completamente a noi, estraniandoci dal mondo esterno e ponendo più attenzione allo spettacolo cui abbiamo deciso di assistere. Inoltre, il cinema, nonostante possa sembrare un'esperienza abbastanza solitaria, è in realtà una grande occasione di condivisione. Che siamo da soli o con amici, lo scambio di idee, opinioni e pareri tipici di ogni fine proiezione, rappresenta quasi un rito oltre che un importante momento di confronto. La magia di una grande sala, quando si è insieme, non delude mai. Guardare un film sul nostro smartphone è, infine, sicuramente comodo ed immediato. A volte però, rinunciare a quella comodità ci potrebbe osare apprezzare l'opportunità dell'esperienza cinematografica e rendere il giusto merito a tanta gente che lavora con dedizione per fornire un lavoro che solo i potenti mezzi della cinematografia possono valorizzare pienamente. [ITES "Leonardo Da Vinci - classe 5 AT]