*_ La comunicazione rappresenta una delle caratteristiche imprescindibili degli esseri viventi e un elemento cruciale delle relazioni e delle interazioni fra gli esseri umani. Alla base di ciò, vi è, quindi, uno scambio di informazioni che si basa, però, su elementi condivisi a coloro che comunicano. Da ciò, è ben deducibile che tale complicato processo subisca un'evoluzione con l'evolvere dell'essere umano e anche grazie alle odierne “rivoluzioni” che caratterizzano i nostri giorni. Infatti, lo stesso cinema può essere considerato una variabile non di poco conto, infatti, quante volte capita a noi tutti di far nostre le citazioni di film o di una serie TV? Quante volte le medesime entrano con prepotenza nella nostra mente, vita e anche nella nostra lingua?Nella nostra quotidianità? Esso, quindi, diventa portatore di un mondo immaginario e fittizio che esce dall'illusione dei mega schermi per invadere i nostri personali e reali, ma non troppo, microcosmi. Considerando ciò, rimanendo in quest'ottica, un caso che merita di essere sicuramente trattato è quello della serie napoletana Mare Fuori . La vicenda si apre con le vite opposte dei due veri protagonisti: Filippo e Carmine, la cui amicizia rappresenta la vera chiave di lettura di quello che è stato definito un vero e proprio capolavoro.Ritornando ai personaggi, Carmine cresce e vive in una Napoli dove l'unica via di fuga è la criminalità, infatti, il suo cognome “de Salvo” rovinerà lui la vita ei suoi grandi sogni come quello di aprire “il salone (di bellezza) ) più bello di Napoli” con la sua ragazza. Invece, Filippo viene da una Milano “onesta”, destinato ad un promettente futuro nel mondo della musica, egli è, infatti, un pianista. I loro universi, così opposti e distanti, si toccano nel luogo dove la vita privata non esiste: la galera, o in questo caso l'istituto di Pena Minorile di Napoli, dove le vite dei personaggi sono destinate ad intrecciarsi.Il successo mediatico di questa serie, a mio avviso, si deve alla sua crudezza nel narrare le storie articolate e complesse dei bassifondi Napoletani e non solo, ma anche nella denuncia ad un sistema meschino e corrotto che non lascia alternative ai giovani ragazzi, infatti, i loro destini sono, ormai, delineati. Oltre a ciò, è necessario anche parlare dell'importanza dei social media nella crescita del linguaggio, infatti, sono tantissimi i termini che nascono dalla rete come “boomer” e anche come “blastare” che hanno poi decretato la formazione di un vero e proprio lingua in linea. Ma non è tutto oro ciò che luccica: infatti, la conquista dei social della nostra quotidianità comporta gravi problematiche. Un filosofo paragonava addirittura la nostra ossessione della vita altrui, [Nacca Andrea Francesco 5A ITE “V. de Franchis ”]
*_ Il Professore Guerino Nuccio Bovalino ci ha raccontato degli Immaginari nell'era digitale, cioè dal Cinema del passato ai nuovi linguaggi digitali. Ormai è tutto da quando è nato lo smartphone, che contiene l'intelligenza artificiale e quella connettiva cambiata dove noi siamo immersi. L'uomo ha creato l'arte per proiettare tutto ciò che lui pensa e le sue emozioni in quella immaginazione e per vedere la realtà anche da un altro punto di vista. Per questo possiamo interpretare il cinema come un modo per proiettare la nostra immagine e regalarci un'esperienza piena di emozioni, che ci fanno immedesimare nei personaggi di quella realtà. Possiamo prendere ad esempio la serie Mare Fuori (in assoluto la mia preferita, dopo il k-drama La Giudice Un'altra pubblicità carina è quella della coca-cola, dove ci mostra dei ragazzi che giocano durante una gara a un videogame quando improvvisamente i personaggi del gioco si uniscono. e Avvocata Woo ). Noi estrapoliamo le emozioni dei ragazzi dell'IPM e la loro realtà, tanto che i personaggi li vediamo come dei modelli di vita da seguire con tutte le loro regole e paradigmi per creare una nostra vita. Col cinema esiste il fenomeno dei piccoli fantasmi che ti prendono e ti portano dentro al film, rendendoti uno dei fantasmi senza saperlo. Per capire questo fenomeno, il prof ci ha raccontato la storia di quando sua madre e la vicina comprarono la prima tv e di come la vicina disse “Spegnete la tv, non mi piace mangiare con la tv accesa”. Questo per farci capire che per noi è normale questo fenomeno, mentre nel passato non lo era. Mi è davvero piaciuta la spiegazione della fotografia paragonandola a Dracula, poiché è vero che la fotografia ci rende eterni. Col cinema, invece, c'è un'altra magia poiché questa immagine è mobile. Un altro esempio carino è stato quello della “guerra” tra Black Berry e Iphone, perché noi ci identifichiamo “diversi” in base al telefono che possediamo. Il prof ci ha mostrato la prima pubblicità di quando l'Apple irrompe nel mercato della tecnologia. Qui vediamo gli utenti tristi e grigi di Microsoft, che ascoltano il loro dittatore. La scena si sposta su una donna colorata che distrugge il proiettore. La donna rappresenterebbe la Apple, poiché lei si definisce diversa dalla Microsoft. Questo per farci capire che noi siamo tutti uguali, anche se un aspetto importante da trattare in questa pubblicità e quello della bambina davanti allo schermo. Purtroppo al mondo di oggi, pure i bambini di 4 anni hanno uno smartphone. Pe noi giovani è normale, ma in realtà non lo è. Non solo, oggi esistono anche app che ci fanno le tesine ei compiti al posto nostro. Così uccidono solo il nostro cervello e la nostra capacità di immaginare e interpretarla. Io non le utilizzerò mai, toglietemi tutta la tecnologia del mondo ma non la scrittura! Ci vediamo caro diario di bordo. [ Francesca Capozzoli , 3I , Linguistico ESABAC Amaldi ]